PEER, Registro Paneuropeo per l’Emesi
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Studio sugli effetti di una profilassi
antiemetica coerente con le Linee guida su
nausea e vomito indotti da chemioterapia
GLOSSARIO
CINV: Chemiotherapic-Induced Nausea
and Vomiting
GCCP: Guidelines Consistent CINV Profilaxis
GICP: Guidelines Inconsistent CINV
Profilaxis
HEC: Highly Emetogenic Chemiotherapy
MEC: Moderately Emetogenic Chemiotherapy
VAS: Visual Analogic Scale
Lo studio osservazionale prospettico PEER
(Pan European Emesis Registry) ha comparato
i risultati della profilassi per nausea e
vomito da chemioterapia stilata nel 2006
dalla Multinational Association for
Supportive Care in Cancer (MASCC) con quelli
ottenuti dalla somministrazione di una
terapia non coerente con le attuali Linee
guida (GIPC).
Gli obiettivi secondari sono stati una
ricognizione dell’utilizzo della profilassi
antiemetica in Europa e la descrizione
dell’esperienza dei pazienti.
Key points
• Una profilassi antiemetica coerente con
le indicazioni delle Linee guida (GCCP) è in
grado di ridurre in modo significativo
nausea e vomito indotti dal trattamento (CINV)
sia in fase acuta sia tardiva, dimostrandosi
più efficace rispetto alle terapie
antiemetiche non coerenti con le Linee guida
(GIPC).
• La nausea e il vomito indotti da
chemioterapia sono eventi che, oltre a
peggiorare significativamente la Qualità di
Vita del paziente, possono incidere
negativamente sull’esito del trattamento, a
volte impedendone perfino la prosecuzione.
• La profilassi coerente con le Linee guida
è basata sulla tripla associazione tra un
antiemetico di ultima generazione come
aprepitant, in grado di controllare gli
effetti tardivi dell’emesi, un antagonista
del recettore 5-HT3, efficace contro gli
episodi acuti e un corticosteroide.
• Nella pratica clinica, in assenza di una
profilassi antiemetica coerente con le
indicazioni delle Linee guida (GCCP), oltre
il 90% dei pazienti sottoposti a
chemioterapia altamente emetizzante (HEC) e
il 30-90% di coloro che ricevono una
chemioterapia moderatamente emetizzante
(MEC) soffrono di nausea e vomito.
Disegno dello Studio e procedure
Condotto in 52 Centri distribuiti in 8
Paesi europei, inclusa l’Italia, PEER ha
arruolato 1.128 pazienti, di cui 3/4 donne,
in maggioranza con diagnosi di neoplasia
mammaria: circa 1/5 dei pazienti ha ricevuto
un ciclo di HEC: di questi la metà erano
donne trattate con antracicline e
ciclofosfamide; il rimanente (34%) era in
terapia con una MEC.
I pazienti hanno compilato diari di
valutazione il giorno precedente la
chemioterapia e nei sei giorni successivi,
registrando insieme a ora e data dell’evento
emetico e dell’utilizzo di farmaci di
salvataggio, anche il grado di severità
della nausea e dell’ansia, attraverso la
scala analogica visiva (VAS).
Risultati
I risultati dello studio indicano che una
profilassi antiemetica coerente con le Linee
guida riduce l’incidenza della CINV
altamente e moderatamente emetizzante sia in
fase acuta sia in fase tardiva e apporta
benefici significativi su un ampio range di
obiettivi correlati con la CINV.
I pazienti trattati con GCCP hanno riportato
una percentuale di risposta completa (RC),
cioè assenza di nausea e nessun impiego di
farmaci di salvataggio durante le 120 ore
successive al primo ciclo di chemioterapia,
di circa il 10% superiore rispetto a quelli
trattati con una terapia non aderente alla
Linee guida. Si tratta di una differenza
clinicamente e statisticamente rilevante:
60% dei pazienti che avevano ricevuto una
GCCP, contro il 50,7% dei pazienti che
venivano trattati con protocolli antiemetici
diversi (P=0,008).
I benefici risultanti dall’utilizzo di una
GCCP rispetto a una GICP sono stati omogenei
e si sono mantenuti nei cicli successivi.
Lo studio PEER ha inoltre rilevato che la
profilassi della CINV coerente con le Linee
guida, grazie all’azione degli antiemetici
di seconda generazione, consente di
prevenire anche la nausea tardiva e che
dovrebbe essere realizzata sin dal primo
ciclo di chemioterapia, perché l’insorgenza
di nausea e vomito in un ciclo di
trattamento predispone alla loro comparsa
durante i cicli successivi.
Nei pazienti in terapia con GCCP si è
inoltre riscontrata una significativa
riduzione del ricorso a risorse sanitarie,
come visite specialistiche e accessi a
Pronto Soccorso nei cinque giorni successivi
al ciclo di chemioterapia, e la loro
percentuale è stata tendenzialmente minore
rispetto a quella dei pazienti trattati con
GICP.
PEER ha infine evidenziato la necessità
di una migliore comunicazione e
implementazione delle Linee guida, uno
strumento fondamentale per ridurre l’impatto
di nausea e vomito indotti dalle terapie
oncologiche.
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