Curioso
personaggio popolare della narrativa di numerosi
paesi, Giufà è una delle figure tipiche del
finto sciocco, che riesce a proporsi per
l’arguzia, l’originalità delle soluzioni, e per
la comicità che scaturisce dal suo strano agire.
Tipico esempio
dello stolto, del saggio, dello sciocco, del
furbo, dell’imprevedibile, dell’insofferente
all'autorità, Giufà, cerca sempre di farla
franca o di ottenere vantaggi personali, anche
se spesso puo’ apparire molto credulone, una
facile preda per truffatori di ogni genere.
Innumerevoli sono le storie che lo vedono
protagonista non solo in Sicilia, con temi
spesso identici nei concetti.
In paesi assai
distanti, appartenenti a un'area culturale che
affonda le sue radici nel Mediterraneo lo
ritroviamo sotto vari nomi: a Piana degli
Albanesi in Sicilia Giuvà e Dxuhai, in Albania,
Djeha, Goha in Egitto, Nasreddine Hodja in
Turchia, in Calabria Jugali, Juvadi (abbrev.
Juvà), Giuvali, Jucà; a Roma, nelle Marche e in
Toscana Giuccà; in Sardegna Gioffah; a Malta
Giohan; a Napoli Vardiello; in Piemonte Simonett,
a Venezia El mato, in Lombardia Meneghino, a
Bologna e in tutto il nord-Italia Bertoldino, in
Spagna Juan el tonto, in Francia Jean l’imbecil,
in Germania Der dumme Hans, in Russia Giovanni,
Giovannino, Giovanni Citrullo, Emiliano, in
Norvegia Matthis lo scemo.
La radice
popolare comune, si fa risalire ad un
personaggio storico realmente esistito agli
inizi dell'XI sec. d.C nella penisola Anatolica
(Attuale Turchia); si tratterebbe infatti della
personalità piuttosto eccentrica di Nasreddin
Hoca (Il Maestro Nasreddin), che nell'area Araba
si diffuse con il nome di Jeufa/Jusuf e che
nella tradizione siciliana fu tramandato come
Giufà.
In Sicilia,
Giufà viene ampiamente raccontato nell'opera di
Giuseppe Pitrè, eminente studioso di
tradizioni e di folclore siciliano che riprende
storie popolari diffuse in varie parti
dell’isola, tra la fine dell' '960 e l'inizio
del '900.
Nei tanti
racconti, Giufà viene presentato come un ragazzo
molto ignorante, che parla per frasi fatte e che
conosce soltanto una certa tradizione orale
impartitagli dalla madre. Nelle sue avventure
egli si caccia spesso nei guai riuscendo ad
uscirne quasi sempre illeso, ma è anche
evidenziato come un personaggio candido e
spensierato, che riesce a far sorridere con le
sue storie di sfortuna, sciocchezza, saggezza ed
anche ingenuità, capaci di farne un personaggio
molto caro alla nostra memoria di siciliani.
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