Sito interessante:
museo cultura e musica
popolare dei Peloritani |
L’intervento
strumentale negli antichi canti popolari, dominio della pura
vocalità, in origine è pressoché nullo in quanto la
compiutezza melodica del canto, a giudizio del popolo non lo
richiede ; esso appare in un momento successivo, quando
l’esecutore in circostanze speciali, vuol fare mostra di
particolare abilità o durante le feste.
Gli
strumenti popolari siciliani rappresentano una componente
essenziale nell’esecuzione della musica popolare oltre che
un valore storico, psicologico, magico-rituale, e
socio-culturale; il Pitrè ne fa una menzione nei giochi
fanciulleschi e per certi ricorrenze religiose; il Salamone
Marino, fa un semplice accenno parlando del Carnevale dei
contadini. Qualche notizia ci viene dalla studiosa catanese
Carmelina Naselli, che parlò nel 1949, di strumenti da
suono della musica siciliana. |
Vi sono
alcune testimonianze che si possono trovare nella
letteratura demologia del secolo scorso o nei resoconti dei
viaggiatori stranieri in Sicilia, nel Settecento o
nell’Ottocento che ci parlano della presenza di strumenti
musicali popolari :-Non ci sono feste senza musica, canti e
danze - scrive H’elèn Tuzet, riportando le note di viaggio
di Barteìs,- i ballerini girano con grazia e dignità… le
danze sono accompagnate da flauti, cennamelle, ed altri
strumenti a fiato…
Anche
Alexandre Dumas, in viaggio in Sicilia, ci lascia una
testimonianza di una festa tradizionale briosa: -
Si danza
da soli, in due, in quattro. In otto, come si vuole, un uomo
con un altro, una donna con un’altra… l’orchestra si
componeva di due soli musicisti, uno suonava il flauto,
l’altro una specie di mandolino.
Così scrive
il Salamone Marino – due suonatori uno con il
contrabbasso, l’altro con il violino, o lo zufolo, non
mancano mai: la domenica si piantano in una piazza, dove non
appena hanno dato l’aria a due note, veggonsi circondati
da una folla di giovani villici…. Quei musici vi danno un
pezzo (caddozzu) di fasola, o di tarantella, tutte musiche
popolari un tempo accompagnate dal canto…
-
Né
difettano mai gli strambotti tradizionali, ed i fiori o gli
stornelli, - scrive sempre il Salamone Marino -
quali sono
cantati solitamente da giovani con accompagnamento di
scacciapensieri,(mariolu, ngannalarruni) o di zufolo, (friscalettu)
strumenti che abitualmente essi portano in tasca.
Gli
strumenti più usati
(clicca
sul link per la pagina dedicata al singolo strumenti)
-
A
corde (cordofoni): si tratta di strumenti muniti di
corde, di nylon o metallo o di budella di ovini
(minugia) che possono venire: pizzicate, strofinate,
percosse
-
A
fiato (aerofoni): detti comunemente strumenti a
fiato, gli aerofoni sono corpi cavi a forma di canna o
tubo che producono il suono con la vibrazione della
colonna d’aria in essi sospinta: quanto più lunga ed
ampia è questa colonna d’aria, tanto più gravi sono
i suoni che essa produce.
-
A
percussione: sono strumenti adatti a sottolineare il
ritmo di un brano musicale, ed hanno anche
un’importante funzione coloristica ed espressiva; sono
distinti dal modo in cui vengono posti in vibrazione a
seconda che siano percossi, strofinati, sbattiti,
pizzicati, scossi etc…
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