Tra
la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento ad
opera di letterati, musicisti e viaggiatori di inclinazione
romantica ci sono le prime attenzioni per il canto popolare
ed alla sua documentazione: Giuseppe Pitrè, Salvatore
Salamone-Marino, Lionardo Vigo, Letterio Lizio Bruno,
Corrado Avolio, Serafino Amabile Guastella, gli autori
degli apporti più rilevanti. Il primo a collezionare i
canti popolari siciliani, fu Lionardo Vigo. Un’altra
raccolta e’ pubblicata da Salvatore Salamone Marino nel
1867.
I
folkloristi dell’960 grazie al loro studio ed impegno, al
loro scavare nella tradizione e nella vita del popolo,
materia del loro studio, ci hanno lasciato una straordinaria
mole di documentazione che ha fornito un’analisi della
società e della cultura popolare siciliana della seconda
metà del secolo con la testimonianza di quella letteratura
popolare che meglio si presentava per "purezza
linguistica", "spontaneità" e
"sentimento", rappresentazioni di una Sicilia da
celebrare, archiviare o da salvare. Questi studiosi,
sottolinearono l’importanza delle melodie per una corretta
valutazione dei testi, corredando le loro opere di esempi
musicali.
Guastella
e Grisanti
sono tra gli studiosi quelli che hanno interpretato con
spirito nuovo ed originale, meno "sentimentale"
la Sicilia del loro tempo e la sua cultura popolare.
(*)
dall'ingl. folklore, comp.
di folk 'popolo' e lore 'dottrina'
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