|
Palermo Da Scoprire |
||
|
|||
|
|||
Qanat,
arte e cultura Il volume da cui sono stati tratti i testi presenti in questa sezione, con l'autorizzazione della presidenza del Club Alpino Italiano, sezione di Palermo. Il volume è consultabile presso la sede del CAI. VISITE AI QANAT E' possibile visitare i Qanat solo accompagnati ed organizzati dall'ente preposto a tale scopo, ovvero il Club Alpino Italiano sede speleologica di Palermo. Per organizzare una visita è preferibile essere un gruppo di più persone per consentire al CAI di organizzare al più presto l'escursione speleologica. La visita dalla durata di circa 2 ore è per tutti a meno che non si soffra di claustrofobia. Inoltre verranno fornite tutte le attrezzature necessarie per affrontare la discesa. Il solo costo che viene richiesto è relativo alla quota assicurativa e utilizzo materiali. Info: palermo@cai.it - Tel: 091 329407 La ricchezza che può essere attribuita al territorio, per la quale suscita interesse nella mente dell'uomo, non è solo derivata dai minerali più o meno pregiati di cui sono costituite le rocce o dalle bellezze paesaggistiche della natura, o dalla somma di industrie ed opere d'arte che ornano monumenti, chiese, collezioni private e musei, essa è costituita anche da ambienti naturali ed opere architettoniche sotterranee che, celati agli occhi dei più come in uno scrigno, sono in attesa che qualcuno possa aprirlo per acquisirne e divulgarne tutta la loro preziosa valenza. Parte di questa ricchezza quindi, pur conservandosi a poca distanza dal nostro ambiente e talvolta proprio sotto i nostri piedi, non sempre è valutata, poiché, per motivi solo di conoscenza non è esposta alla "luce" dell'interesse umano. Parliamo di un'eccezionale opera sotterranea di "ingegneria idraulica", genericamente denominata "Qanat" che in varie regioni del pianeta terra, soprattutto asiatiche e mediterranee, dove si è sviluppata in forma più estesa, ha permesso di intercettare la falda acquifera, prelevarne l'acqua e trasportarla verso lontane zone di utilizzo per usi irrigui e potabili, senza la preoccupazione dell'evaporazione e favorendo così le coltivazioni agricole in ambienti quasi proibitivi per la temperatura e l'irradiazione solare. L'opera architettonica si è resa possibile, poiché la roccia inglobante è composta prevalentemente da calcarenite o da tufo vulcanico, ossia rocce sedimentarie poco consistenti e permeabili, facilmente lavorabili attraverso l'uso di particolari arnesi a forma di zappette. L'ampliamento e lo sviluppo di tali ambienti anche se ricavati a diversi metri di profondità è stato facilitato dal sistema piuttosto rapido di lavorazione, che ha permesso di seguire a ritroso anche piccoli flussi ma non mancano esempi di gallerie scavate in rocce calcaree molto più dure o come si può notare nell'ultima cavità esplorata in rocce di tipo conglomerato di ciottoli e sabbia, queste però meno resistenti, pericolose ed a rischio di frana . Continua:> L'interesse del Qanat |
PalermoWeb - Reg.Trib. Pa. n.26-17/09/07 - 1999-202x - Copyright PalermoWeb - Direttore: Rosalinda Camarda - Hosting: Aruba |
|