Queste cavità, dette artificiali perché scavate
dall'uomo, per distinguerle dalle naturali prodotte
dall'azione di erosione e corrosione delle acque
meteoriche e di circolazione sotterranea, hanno delle
particolari caratteristiche funzionali che assieme al
fascino dell'ignoto sotterraneo ne confezionano un unico
ed indefinito effetto estetico.
Ogni elemento sotterraneo, ogni forma o sezione
dell'ambiente non appare per la sua sola dimensione
reale, tutto è caricato dalla sensazione epidermica di
paura e spirito d'avventura, di preoccupazione della
ristrettezza dello spazio e del fascino dell'ignoto.
La lettura dell'osservatore che si realizza, con
grande abbandono (vedi l'appassionato speleologo che
perde anche la percezione del tempo di permanenza
nell'ambiente), o con molta superficialità (vedi il
pauroso la cui sola osservazione è limitata alla
considerazione delle condizioni disagiate
dell'ambiente), è finalizzata a costruire la sua
esperienza, pertanto egli avrà acquisito le
caratteristiche che è riuscito a registrare con più o
meno attenzione e delle quali avrà estrapolato la logica
della funzione.
Caratteristiche riconosciute ad esempio sono: le
sezioni della galleria di ricerca, della galleria di
portata, della galleria approfondita, della galleria
incamiciata. Le nicchiette per poggiare la lucerna ad
olio. L'incamiciamento con conci di calcarenite a secco,
con conci di calcarenite cementati, con mattoni
cementati, con intonaco a coccio pesto e con intonaco a
malta. Copertura a cuspide con conci preparati ad
incasso, coperture con mattoni a volta a botte. I pozzi
a sezione circolare ed a sezione rettangolare. Il
sistema d'intubamento, le dighe per consentire le
riserve ed evitare l'erosione del flusso lungo il
percorso. I pozzi e le gallerie allagate per superare le
depressioni; le senie per il prelievo dell'acqua; le
cisterne e le camere di collegamento, le stanze dello
scirocco e le cascatelle di acqua nelle fontane attigue,
l'arredo di sedili e tavoli nello stesso materiale
roccioso intagliato o in prezioso marmo bianco di
Carrara o finemente decorato in ceramica. Le concrezioni
di calcite e tanti altri particolari di lavorazione che,
al solo osservarli, affascinano lo spettatore per la
perizia tecnica dell'esecuzione.
La prima osservazione porta ad individuare le tracce
lasciate dalle particolari zappette "marinare" e da
queste, risalire alla direzione di approfondimento.
Prendendo ad esempio le gallerie, ci si può accorgere
subito che esse sono state scavate nella dimensione
indispensabile all'uso. Vi sono quelle che servono alla
ricerca del flusso (alte cm. 170 circa), a forma
trapezoidale con la base più stretta in basso (cm. 30
circa), consentendo il procedere dei piedi, mentre la
base più larga in alto (cm. 60 circa), lascia più spazio
per il passaggio delle spalle e per il movimento della
testa e delle braccia. È interessante vedere ancora in
queste, una mensola aggettante a forma di gradino di
15-20 cm. di larghezza che a circa cm. 60 da terra segue
lateralmente da un solo lato o da entrambi tutta la
galleria. Il suo uso è ipotizzabile con buona
approssimazione per l'appoggio dei cufina (cesti)
ripieni di materiale scavato, od anche delle lucerne, o
del vettovagliamento durante i pochi momenti di sosta.
La galleria allagata è invece normalmente a sezione
rettangolare, talvolta anche a losanga con la parte
superiore poco più larga della inferiore e per
un'altezza media di cm. 250 e per una larghezza media di
cm. 60 circa. In questa spariscono le mensole laterali a
forma di gradino ed appaiono, nella parte alta delle
pareti, delle nicchiette a mensolette per l'alloggio
delle lucerne. Quasi sempre questi ambienti presentano
approfondimenti della base per ripristinare il livello
della falda acquifera, ciò provoca l'allungamento della
sezione con il relativo innalzamento della volta sino a
diversi metri.
In questi casi un buon osservatore, visionando
attentamente il profilo della sezione, può ricostruire
il processo logico di lavorazione e si può rendere conto
dei vari momenti di approfondimento.
Nelle gallerie di trasporto invece, possono trovarsi
due caratteristiche tipologie, la prima per il passaggio
dell'acqua a pelo libero con la predisposizione d'una
canaletta incassata al centro o lateralmente sul
pavimento, la seconda con un sistema di intubazione
attraverso tubi modulari di terracotta "i carusi" di
dimensioni variabili a secondo delle necessità e della
portata del flusso. Di entrambe si riscontrano diversi
esempi, ma è il sistema intubato che aggiunge fascino e
considerazione per l'intelligenza delle maestranze.
Infatti queste condutture, partendo da una vaschetta di
raccolta prossima alla sorgente, per non essere riempite
da deposito calcareo ed ostruirsi dovevano essere
perfettamente efficienti, senza perdite e costantemente
piene d'acqua. Si può immaginare con quale perizia era
collocata la conduttura, che talvolta veniva interrata
in apposite gallerie e di quanta manutenzione vi era di
bisogno per il trasporto della preziosa acqua sorgente
sino all'abbeveratoio, prima ancora che la stessa
potesse essere inquinata.
Nelle gallerie incamiciate invece, il fascino della
copertura che non risponde solo alla semplice
possibilità di chiusura dell'ambiente, si preoccupa
soprattutto della stabilità di tutto il manufatto
sperimenta una copertura a timpano triangolare tramite
due conci di calcarenite contrapposti, ma non si ferma
alla semplice contrapposizione, modella le superfici di
contatto con la forma ad ugnatura o di incasso a gradino
per cui, perfettamente equilibrata la cuspide del
timpano scarica la forza dei pesi superiori (materiale
di scavo), agli stipiti laterali, consentendo così
quella funzione per cui era stata prevista. Altre
coperture più recenti mostrano come questo criterio sia
stato mantenuto e nella copertura a mattoni per
rispondere alle stesse necessità, è stata scelta la
forma di volta a botte.
Un'altra particolare risoluzione tecnica lungo le
gallerie è la collocazione di dighe alte cm. 80 circa,
sul cui lato sommitale presentano un incavo di
sovrappieno. Questo sistema di suddivisione in vasche di
tutto il bacino di raccolta oltre a fare da decantazione
per la purificazione dell'acqua ed a costituire la vera
e propria riserva, permette di superare dei dislivelli
senza incrementare il processo d'erosione lungo il suo
percorso, e costituisce ancora un'attrazione fantastica
per il rumore provocato dalla cascatella dell'acqua
amplificato dall'ambiente chiuso. Così, all'impressione
visiva del particolare ambiente alla luce
dell'acetilene, quasi come ai tempi della sua
realizzazione, si aggiunge l'effetto sonoro dello
scorrere costante dell'acqua come un interminabile
processo vitale.
Che dire poi delle caratteristiche zone di sorgenza
dell'acqua alla fine o lungo una galleria? Forse è
l'acqua che, assumendo particolare preziosità, specie in
Sicilia, rende più teneri ed affascinati alla sua
presenza, ma trovandosi di fronte ad una sorgente, dopo
aver percorso cunicoli e gallerie sotterranee,
sicuramente ci si sente un po' più parte della stessa
natura e rimanendo estasiati si vorrebbe ancora
approfondire quell'ambiente per arrivare ad un momento
precedente, forse, verso la sorgente della vita stessa.
Della serie di opere sotterranee, per la raccolta
delle acque, sono le cisterne di forme e dimensioni
varie secondo i bisogni, la loro bellezza e preziosità
sta nella incamiciatura tramite un intonaco con malta di
coccio pesto che, ancora oggi, a distanza di secoli,
resiste e si fa ammirare per la sua consistente
efficienza.
Infine tra le opere architettoniche per intaglio
della roccia, sono da ricordare le innumerevoli camere
dello scirocco disseminate nelle diverse ville e palazzi
del palermitano, queste, come si è detto in premessa
sono contigue a gallerie allagate o anche a cisterne da
cui trarre la frescura dell'acqua. Piacevoli ambienti
dalle definizioni e caratteristiche relative alla
ricchezza del proprietario, esse sono forse la parte più
conosciuta dei complessi ipogei per la prossimità
all'esterno e per l'utilizzo che si è avuto anche in
epoche recenti. Il loro fascino resta nel mistero che
aleggia nell'ambiente insonorizzato e fresco ma anche
nella forma intagliata nella stessa roccia dell'arredo.
Continua:>
Valore ambientale
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