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I Qanat - Peculiarità

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Valore ambientale

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Le cavità artificiali

Il sottosuolo di Palermo


(foto ©PalermoWeb)

Queste cavità, dette artificiali perché scavate dall'uomo, per distinguerle dalle naturali prodotte dall'azione di erosione e corrosione delle acque meteoriche e di circolazione sotterranea, hanno delle particolari caratteristiche funzionali che assieme al fascino dell'ignoto sotterraneo ne confezionano un unico ed indefinito effetto estetico.

Ogni elemento sotterraneo, ogni forma o sezione dell'ambiente non appare per la sua sola dimensione reale, tutto è caricato dalla sensazione epidermica di paura e spirito d'avventura, di preoccupazione della ristrettezza dello spazio e del fascino dell'ignoto.

La lettura dell'osservatore che si realizza, con grande abbandono (vedi l'appassionato speleologo che perde anche la percezione del tempo di permanenza nell'ambiente), o con molta superficialità (vedi il pauroso la cui sola osservazione è limitata alla considerazione delle condizioni disagiate dell'ambiente), è finalizzata a costruire la sua esperienza, pertanto egli avrà acquisito le caratteristiche che è riuscito a registrare con più o meno attenzione e delle quali avrà estrapolato la logica della funzione.

Caratteristiche riconosciute ad esempio sono: le sezioni della galleria di ricerca, della galleria di portata, della galleria approfondita, della galleria incamiciata. Le nicchiette per poggiare la lucerna ad olio. L'incamiciamento con conci di calcarenite a secco, con conci di calcarenite cementati, con mattoni cementati, con intonaco a coccio pesto e con intonaco a malta. Copertura a cuspide con conci preparati ad incasso, coperture con mattoni a volta a botte. I pozzi a sezione circolare ed a sezione rettangolare. Il sistema d'intubamento, le dighe per consentire le riserve ed evitare l'erosione del flusso lungo il percorso. I pozzi e le gallerie allagate per superare le depressioni; le senie per il prelievo dell'acqua; le cisterne e le camere di collegamento, le stanze dello scirocco e le cascatelle di acqua nelle fontane attigue, l'arredo di sedili e tavoli nello stesso materiale roccioso intagliato o in prezioso marmo bianco di Carrara o finemente decorato in ceramica. Le concrezioni di calcite e tanti altri particolari di lavorazione che, al solo osservarli, affascinano lo spettatore per la perizia tecnica dell'esecuzione.

La prima osservazione porta ad individuare le tracce lasciate dalle particolari zappette "marinare" e da queste, risalire alla direzione di approfondimento.

Prendendo ad esempio le gallerie, ci si può accorgere subito che esse sono state scavate nella dimensione indispensabile all'uso. Vi sono quelle che servono alla ricerca del flusso (alte cm. 170 circa), a forma trapezoidale con la base più stretta in basso (cm. 30 circa), consentendo il procedere dei piedi, mentre la base più larga in alto (cm. 60 circa), lascia più spazio per il passaggio delle spalle e per il movimento della testa e delle braccia. È interessante vedere ancora in queste, una mensola aggettante a forma di gradino di 15-20 cm. di larghezza che a circa cm. 60 da terra segue lateralmente da un solo lato o da entrambi tutta la galleria. Il suo uso è ipotizzabile con buona approssimazione per l'appoggio dei cufina (cesti) ripieni di materiale scavato, od anche delle lucerne, o del vettovagliamento durante i pochi momenti di sosta.
La galleria allagata è invece normalmente a sezione rettangolare, talvolta anche a losanga con la parte superiore poco più larga della inferiore e per un'altezza media di cm. 250 e per una larghezza media di cm. 60 circa. In questa spariscono le mensole laterali a forma di gradino ed appaiono, nella parte alta delle pareti, delle nicchiette a mensolette per l'alloggio delle lucerne. Quasi sempre questi ambienti presentano approfondimenti della base per ripristinare il livello della falda acquifera, ciò provoca l'allungamento della sezione con il relativo innalzamento della volta sino a diversi metri.

In questi casi un buon osservatore, visionando attentamente il profilo della sezione, può ricostruire il processo logico di lavorazione e si può rendere conto dei vari momenti di approfondimento.

Nelle gallerie di trasporto invece, possono trovarsi due caratteristiche tipologie, la prima per il passaggio dell'acqua a pelo libero con la predisposizione d'una canaletta incassata al centro o lateralmente sul pavimento, la seconda con un sistema di intubazione attraverso tubi modulari di terracotta "i carusi" di dimensioni variabili a secondo delle necessità e della portata del flusso. Di entrambe si riscontrano diversi esempi, ma è il sistema intubato che aggiunge fascino e considerazione per l'intelligenza delle maestranze. Infatti queste condutture, partendo da una vaschetta di raccolta prossima alla sorgente, per non essere riempite da deposito calcareo ed ostruirsi dovevano essere perfettamente efficienti, senza perdite e costantemente piene d'acqua. Si può immaginare con quale perizia era collocata la conduttura, che talvolta veniva interrata in apposite gallerie e di quanta manutenzione vi era di bisogno per il trasporto della preziosa acqua sorgente sino all'abbeveratoio, prima ancora che la stessa potesse essere inquinata.

Nelle gallerie incamiciate invece, il fascino della copertura che non risponde solo alla semplice possibilità di chiusura dell'ambiente, si preoccupa soprattutto della stabilità di tutto il manufatto sperimenta una copertura a timpano triangolare tramite due conci di calcarenite contrapposti, ma non si ferma alla semplice contrapposizione, modella le superfici di contatto con la forma ad ugnatura o di incasso a gradino per cui, perfettamente equilibrata la cuspide del timpano scarica la forza dei pesi superiori (materiale di scavo), agli stipiti laterali, consentendo così quella funzione per cui era stata prevista. Altre coperture più recenti mostrano come questo criterio sia stato mantenuto e nella copertura a mattoni per rispondere alle stesse necessità, è stata scelta la forma di volta a botte.

Un'altra particolare risoluzione tecnica lungo le gallerie è la collocazione di dighe alte cm. 80 circa, sul cui lato sommitale presentano un incavo di sovrappieno. Questo sistema di suddivisione in vasche di tutto il bacino di raccolta oltre a fare da decantazione per la purificazione dell'acqua ed a costituire la vera e propria riserva, permette di superare dei dislivelli senza incrementare il processo d'erosione lungo il suo percorso, e costituisce ancora un'attrazione fantastica per il rumore provocato dalla cascatella dell'acqua amplificato dall'ambiente chiuso. Così, all'impressione visiva del particolare ambiente alla luce dell'acetilene, quasi come ai tempi della sua realizzazione, si aggiunge l'effetto sonoro dello scorrere costante dell'acqua come un interminabile processo vitale.

Che dire poi delle caratteristiche zone di sorgenza dell'acqua alla fine o lungo una galleria? Forse è l'acqua che, assumendo particolare preziosità, specie in Sicilia, rende più teneri ed affascinati alla sua presenza, ma trovandosi di fronte ad una sorgente, dopo aver percorso cunicoli e gallerie sotterranee, sicuramente ci si sente un po' più parte della stessa natura e rimanendo estasiati si vorrebbe ancora approfondire quell'ambiente per arrivare ad un momento precedente, forse, verso la sorgente della vita stessa.

Della serie di opere sotterranee, per la raccolta delle acque, sono le cisterne di forme e dimensioni varie secondo i bisogni, la loro bellezza e preziosità sta nella incamiciatura tramite un intonaco con malta di coccio pesto che, ancora oggi, a distanza di secoli, resiste e si fa ammirare per la sua consistente efficienza.

Infine tra le opere architettoniche per intaglio della roccia, sono da ricordare le innumerevoli camere dello scirocco disseminate nelle diverse ville e palazzi del palermitano, queste, come si è detto in premessa sono contigue a gallerie allagate o anche a cisterne da cui trarre la frescura dell'acqua. Piacevoli ambienti dalle definizioni e caratteristiche relative alla ricchezza del proprietario, esse sono forse la parte più conosciuta dei complessi ipogei per la prossimità all'esterno e per l'utilizzo che si è avuto anche in epoche recenti. Il loro fascino resta nel mistero che aleggia nell'ambiente insonorizzato e fresco ma anche nella forma intagliata nella stessa roccia dell'arredo.


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